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Immersi nell’apprendimento: il futuro è VR e AR?

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L’adozione delle tecnologie di realtà virtuale (VR), realtà aumentata (AR) e realtà mista (MR) sta progressivamente rivoluzionando il mondo dell’istruzione, della formazione professionale e dell’orientamento al lavoro, offrendo modalità di apprendimento innovative e immersive. Questi strumenti, grazie alla loro capacità di creare ambienti immersivi e interattivi, offrono esperienze di apprendimento più coinvolgenti e mirate, ma presentano anche sfide significative. Esploriamo le risorse attualmente disponibili, le possibilità future e i principali vantaggi e svantaggi per gli studenti.

Alcuni esempi di ciò che si può fare oggi

Nelle scuole e nei centri di formazione professionale, VR e AR sono usate in modo sempre più diffuso grazie a strumenti come visori, app e simulatori 3D. Alcune piattaforme molto conosciute, come Google Arts and Culture (https://artsandculture.google.com/project/expeditions) o Unimersiv (https://unimersiv.com/), permettono agli studenti di esplorare musei, siti archeologici o ambienti naturali senza muoversi dall’aula. Nella formazione professionale, strumenti di simulazione come AutoCAD VR (https://www.autodesk.com/it/solutions/extended-reality) per l’ingegneria o Touch Surgery (https://www.touchsurgery.com/simulations) per l’addestramento chirurgico, creano ambienti pratici sicuri e realistici. Inoltre, per l’orientamento al lavoro, sono stati sviluppati strumenti come Job Simulator, un’applicazione VR che permette di sperimentare varie professioni, e programmi di simulazione di colloqui di lavoro. Questi strumenti consentono agli studenti di immergersi in una realtà lavorativa simulata, comprendendo meglio le dinamiche dei diversi settori professionali e preparandosi agli scenari reali.

Un futuro di potenzialità

L’evoluzione della tecnologia promette di aumentare ancora di più le possibilità offerte da VR, AR e MR. Ad esempio, piattaforme come Meta Quest 3 e Apple Vision Pro, insieme ai futuri sviluppi della realtà mista, consentiranno di creare ambienti sempre più realistici e personalizzati. Inoltre, con l’integrazione dell’intelligenza artificiale, si potranno creare lezioni e percorsi di apprendimento adattivi, che si modificano in tempo reale in base alle risposte e alle capacità dello studente. Questo permetterà di rendere l’apprendimento non solo più interattivo, ma anche tarato sulle esigenze individuali, riducendo il gap tra formazione teorica e pratica.
Nel futuro, VR e AR potrebbero facilitare lo sviluppo di laboratori virtuali condivisi, in cui studenti di tutto il mondo potranno lavorare insieme su progetti complessi. Nell’orientamento professionale, si prevede l’uso di esperienze simulate per permettere agli utenti di “provare” virtualmente il lavoro in un determinato settore, accedendo così a informazioni cruciali per prendere decisioni informate sul proprio percorso.

I vantaggi della VR e AR nell’apprendimento

Coinvolgimento e motivazione: gli strumenti immersivi di VR e AR permettono agli studenti di partecipare attivamente al processo di apprendimento, aumentandone il coinvolgimento e migliorando la memorizzazione dei concetti. Ad esempio, simulare una reazione chimica o un viaggio nello spazio può catturare l’attenzione in modi che i metodi tradizionali difficilmente riescono a fare.

Apprendimento pratico e sicuro: la VR consente di svolgere esercitazioni pratiche in un ambiente virtuale e sicuro, eliminando i rischi fisici. Nella formazione medica, ad esempio, la realtà virtuale permette di eseguire interventi chirurgici simulati senza mettere a rischio pazienti.

Personalizzazione dell’insegnamento: gli strumenti VR/AR possono adattarsi alle esigenze individuali degli studenti, offrendo percorsi di apprendimento personalizzati e regolando il livello di difficoltà in base ai progressi dell’utente.

Accessibilità: la realtà virtuale permette di superare barriere geografiche ed economiche, consentendo a studenti di aree remote o con risorse limitate di partecipare a lezioni o esperienze uniche.

Sfide e criticità da non sottovalutare

Come già abbiamo visto per quel che riguarda l’utilizzo dell’IA (Intelligenza Artificiale) nel mondo della scuola e in quello della formazione professionale, i vantaggi fanno e faranno i conti con criticità che vanno affrontate e risolte. Tra queste:

Costo e accessibilità degli strumenti: gli strumenti VR e AR, come visori di alta qualità, possono essere molto costosi, rendendo difficile la loro adozione nelle scuole e nei centri di formazione con budget limitati. A ciò si aggiunge la necessità di formare il personale docente per sfruttare al meglio queste tecnologie.

Problemi di salute: l’uso prolungato di visori VR può causare problemi come nausea, affaticamento visivo e disorientamento. Gli esperti consigliano sessioni di utilizzo limitate nel tempo per evitare effetti indesiderati.

Distrazione e mancanza di contatto umano: l’eccessiva immersione in ambienti virtuali può allontanare gli studenti dall’interazione reale con i docenti e i compagni. In alcune materie, l’insegnamento diretto e il lavoro di gruppo rimangono elementi fondamentali per lo sviluppo delle soft skills.

Dipendenza dalla tecnologia: la VR e AR richiedono hardware e software avanzati che possono rapidamente diventare obsoleti. Le scuole e i centri di formazione devono quindi affrontare costi ricorrenti di aggiornamento.

Alcuni esempi recenti di utilizzo della VR e AR in Italia

In Italia, ci sono iniziative di rilievo che mostrano come VR e AR possano potenziare l’apprendimento. Uno dei progetti più innovativi è “Virtual Reality per la Didattica Inclusiva” (VRDI), lanciato dalla Fondazione TIM (https://www.fondazionetim.it/progetti/inclusione-sociale/vrdi-virtual-reality-didattica-inclusiva). Questo progetto, sviluppato in collaborazione con istituti scolastici, enti di ricerca e realtà come il Convitto Nazionale Umberto I e l’Università di Torino, è rivolto agli studenti con difficoltà di apprendimento nelle scuole secondarie. Grazie alla VR, VRDI consente di creare moduli didattici personalizzati e inclusivi, migliorando la partecipazione degli studenti e l’accesso ai contenuti formativi. Il progetto coinvolge gli studenti in un Living Lab dove possono co-progettare e sperimentare nuovi strumenti digitali, esplorando temi e concetti in modo innovativo e pratico

Anche nel settore della formazione professionale, VR e AR trovano applicazioni concrete. Un esempio è ITS MAKER, un Istituto Tecnico Superiore in Emilia-Romagna che forma giovani in ambito industriale. Grazie alla VR, gli studenti possono simulare operazioni in ambienti di lavoro complessi, come impianti industriali e officine meccaniche. Questo approccio consente agli studenti di acquisire competenze tecniche avanzate in un ambiente protetto, favorendo una transizione più efficace dal percorso formativo al contesto lavorativo.

Scuola Futura, la piattaforma formativa digitale creata dal Ministero dell’Istruzione italiano nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) con l’obiettivo di modernizzare e potenziare la formazione del personale scolastico in Italia, ha lanciato di recente dei percorsi formativi rivolti ad insegnanti per esplorare il potenziale creativo delle tecnologie digitali, con un focus specifico sull’utilizzo della realtà virtuale (VR) e aumentata (AR) nella didattica.
Guardando al futuro, l’adozione diffusa di queste tecnologie potrebbe trasformare l’intero panorama educativo e professionale, ma sarà essenziale garantire che gli investimenti in queste tecnologie siano accompagnati da strategie sostenibili e inclusive.

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